Immobili rigenerati, il nuovo disegno di legge permetterà di tagliare il costo dell’Imu se si rimetteranno a nuovo case ed appartamenti.

Stiamo parlando del testo unificato del ddl sulla Rigenerazione urbana, che diventa un’occasione unica per tutti i proprietari: aumentare il valore di un immobile avendo contemporaneamente la possibilità di tagliare le tasse che gravano su di esso. In particolare il decreto specifica una diminuzione di Imu, Tasi e Tari, ma cerchiamo di capire chi potrebbe usufruirne, incrociando questa opportunità con gli altri bonus messi a disposizione già nel 2020.
Perché nasce questa proposta di legge? Per porre un freno a tutti gli edifici e case che si trovano in forte stato di degrado all’interno delle cerchie urbane. Basti pensare ai tanti appartamenti, spesso ereditati, e mai ristrutturati, su cui comunque c’è l’obbligo di pagare le tasse locali e che magari, proprio per il loro stato di abbandono, non sono nemmeno affittabili. Questo comporta anche un salasso finanziario non indifferente ed è proprio su questo che il Senato sta lavorando, visto che allo stesso tempo è prevista una penalizzazione per tutti coloro che invece sceglieranno di lasciare vuote le abitazioni.
Immobili rigenerati, cosa prevede il ddl sulla riduzione Imu

Entriamo nel dettaglio del ddl di rigenerazione urbana, attualmente in discussione al Senato. L’articolo 17 indica infatti le riduzioni fiscali, specificando Imu, Tasi e Tari. Al taglio, inoltre, si può aggiungere una detrazione del 65% sugli interventi di ristrutturazione edilizia e per la riqualificazione energetica. Si tratta di un incentivo davvero notevole, che potrebbe dare ulteriore stimolo al mondo edilizio, ritenuto trainante per tutto un indotto che costituisce una notevole fetta del Pil italiano.
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C’è però un rovescio della medaglia. L’articolo 20 prevede la possibilità per i Comuni di innalzare le tasse ai proprietari che abbiano case inutilizzate per più di cinque anni. Questa scelta nasce per due motivi differenti: evitare un degrado non più rimediabile e compensare la maggiore richiesta di immobili urbani, senza però cementificare ulteriormente il territorio.

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A fronte di questo ddl ci sarà la possibilità di intervenire su abitazioni molto vecchie, a basso rendimento energetico e soprattutto non più adatte alle necessità abitative attuali. In questo caso diventa fondamentale agire con un progetto di interior design che lavori su più fronti: ottimizzazione degli spazi, aumento dell’appeal ed efficientamento energetico. Tutto questo è possibile solo affidandosi ad alte professionalità che preparino uno studio di fattibilità, definiscano il progetto ed infine seguano i lavori fino alla “consegna delle chiavi”.