Il Bonus ristrutturazione è un’occasione di rilancio per tutte le attività commerciali. Anche e soprattutto oggi, in piena pandemia e con alcune categorie impossibilitate ad accogliere i clienti, va ripensato il presente e l’immediato futuro.

Gli investimenti non possono essere legati al semplice ottimismo, ma seguono analisi sistemiche molto precise. Come altre malattie infettive del passato anche il Covid-19 sarà destinato a tramontare. Rispetto al passato abbiamo un vantaggio tecnologico netto, che ci permetterà di sfruttare un effetto rimbalzo più che positivo per tutta l’economia. A questo poi va aggiunto un aspetto psicologico e sociale. Il primo sarà spinto dalla voglia di uscire dal guscio che ci siamo creati in questo anno di difficoltà, ma contemporaneamente ci sarà una vera e propria esplosione di vitalità e socialità, entrambe legate alla necessità umana di convivenza e contatto.
Per questo tutti gli esercizi commerciali, quelli che vivono con e per il pubblico e i clienti, devono preparare questa lunga rincorsa e farsi trovare pronti di fronte ad una concorrenza che, senza dubbio, sarà spietata.
Bonus ristrutturazione al 50% di detrazione: a chi spetta

Investire ingenti somme oggi è difficile, ma è possibile sfruttare alcuni volani degli investimenti, come appunto il Bonus Ristrutturazione, che è utilizzabile anche dai gestori dei locali commerciali. Dal punto di vista fiscale è possibile recuperare il 50% delle spese sostenute per lavori fatti, tramite un credito di imposta che l’Agenzia delle Entrate restituirà in 10 rate annuali.
Il Bonus è applicabile fino ad un totale di 96mila euro, quindi sarà possibile detrarre una somma di 48mila euro.
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Ma chi può utilizzarlo? L’agenzia delle entrate definisce la platea:
• i proprietari o nudi proprietari dell’immobile da ristrutturare;
• i locatari o gli affittuari;
• i titolari di un diritto di godimento;
• i soci di cooperative;
• gli imprenditori;
• i soggetti che producono reddito in forma associata.

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In particolare il bonus ristrutturazione viene concesso su immobili residenziali adibiti promiscuamente all’esercizio di una attività commerciale. Sono quindi locali che hanno più destinazioni d’uso. In questo caso è possibile far rientrare nel bonus ristrutturazione opere di manutenzione straordinaria, e l’abbattimento delle barriere architettoniche. Ci sono dei requisiti minimi per poter accedere. La normativa chiede un’altezza superiore a 2,5 metri, un’altezza interna dei locali accessori, come i bagni, superiore a 2,4 metri, una superficie minima di 12 metri quadrati, una superficie calpestabile illuminata almeno del 10% rispetto al totale, un’areazione sufficiente e garantita da porte e finestre per almeno il 10% del totale.
Questa è l’occasione per rimettere non solo a nuovo un locale, ma per aumentare l’appeal verso i clienti. Per questo serve uno studio attento del settore ed un professionista di interior design che sappia unire funzionalità e bellezza. Eligio Torre Office&Showroom ha il know how per garantire una perfetta riuscita di qualsiasi restyling o ristrutturazione più profonda, grazie alla conoscenza del mercato, alla ampia disponibilità di fornitori e ditte edili. Questo consente, fattore determinante, una netta riduzione dei tempi di lavoro, così da consentire una chiusura minima dei locali: meno giorni chiusi per tornare subito ad accogliere tutti i clienti.
Questo articolo è stato elaborato solo a titolo informativo e non vuole sostituire alcune guida fiscale ufficiale. Per avere ulteriori approfondimenti sulla possibilità di accesso agli incentivi fiscali consigliamo di contattare il proprio commercialista o l’ufficio dell’Agenzia delle entrate di riferimento.